Burying the Ex - recensione completa di tette della Daddario

Ecco la recensione di cui non avevate bisogno per un film di cui avevate ancora meno bisogno: Burying the Ex, ultima fatica (che poteva risparmiarsi) di Joe Dante. 
...E per farmi perdonare, anche le tette sballonzolanti della Daddario (alla faccia delle menate sul presunto "sessismo").
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 Prima le promesse...

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E poi la recensione che non leggerete
perchè avete cliccato sul link solo per le tette. 


Vi avverto: sto per stroncare questo film senza se e senza ma, e voglio precisarlo: non seguo una dieta vegana, e come avrete già capito non condivido la battaglia contro il "sessismo" portata avanti a da 'donne' oggetto nei fatti come l'ipocrita Laura Boldrini ne ho voglia di fare lunghe esegesi e diatribe sull'argomento . Semplicemente sono qui per stroncare, lo ripeto, questo film. 
E se lo boccio a tutto tondo non è certo per l'ironia pesante contro l'esagerazione e l'insistenza della protagonista nel suo essere blogger ambientalista e vegana di quelle alla 'fondamentalismo islamico' ne il continuo passare davanti allo schermo di tette e culi (anzi, delle due questa è l'unica cosa che potrebbe spingere qualcuno ad andare avanti con la visione).
Ciò per cui mi appresto a cassare questa pellicola è altro, ed il motivo principale è l'assoluta mancanza di originalità o di 'sbuzzo' come si dice dalle mie parti.
 

Esempi di "commedia romantica con zombie" ce ne sono già stati in passato e questo Burying the Ex, di fatto, si colloca tra i peggiori se è vero che una pietra miliare di questo stile viene ancora rappresentato (e viene ancora rappresentato eccome) dall'inglesissimo (e perciò carico di humor nero anglosassone) Shaun of the Dead (in italia il titolo è stato rovinato in La Notte dei Morti Dementi) o da Zombieland
Tuttavia quando una pellicola porta la firma di uno uno come Joe Dante (il papà dei Gremlins per intenderci ed uno dei registi horror più conosciuti) ci si poteva aspettare qualcosina di più che la sagra della playmate non trovate?
Non si pretendeva mica di raggiungere i livelli all'inglese di Shaun of the Dead, quasi un Notting Hill a sfondo zombesco, ne di equipararsi al suo connazionale , regista di Zombieland, ma da qui ad inscenare una sottospecie di sitcom di un'ora e quaranta, piena di bambolone (Ashley Green direttamente da quella robaccia che è Twilight e Alexandra Daddario di True Detective, mica pizza e fichi) con contorno di altri attori appena sufficenti ce ne vuole, sopratutto se non sei un novellino alla regia, e Dante un novellino proprio non è e dopo Gremlins, Matinee, The Howling o anche Piranha diciamo che si partiva con aspettative un filo più altine rispetto alla media con la quale ci si approccia solitamente ad un  film di queste 'sembianze'.


  Ashley Green prima del trucco
Ciò che 'salvo' -parolone-  di questa pellicola (in corner,perchè qui ne abusano) è il continuo ricorso alla citazione cinematografica, che affonda le sue radici anche nel glorioso cinema horror italiano dei tempi che furono. Ci tengo a precisare che questa passione per l'horror è l'unica vera caratterizzazione che si da al personaggio principale, ma che suona solo la scusante per farlo invaghire dell'avvenente proprietaria della gelateria I-Scream (omg). Comunque...Qui l'horror viene omaggiato sin dai primi fotogrammi dai tanti poster con cui il protagonista ha tappezzato la sua casa prima che vengano spazzati via dall' odiosa compagna, la twilightiana Ashley Green,  vegana integralista ed attivista ambientale da blog. Insomma si. A citazioni stiamo messi davvero bene (a stereotipi pure) e non mancano neanche quelle dedicate al grande Romero (fateci caso, ad un certo punto inquadrano un camioncino della ditta "Romero traslochi").
I problemi del film sono altri, ad esempio il fatto che sia una commedia ed un horror e che non riesca ne a far ridere ne a fare paura, MAI.  Rispetto ad altre recensioni che ho letto in giro non voglio fare una parabola sul sessismo di questo film, tette e horror da sempre sono un connubio che funziona come donne e motori, e prendere una simbologia seppur stereotipata (come potrebbe essere il connubio tra il nero e il metal) come il principle difetto o colpa di questo film sarebbe, secondo me, sbagliato (ed anche un pò chiesarolo). 
Secondo me il difetto più grande è che In definitiva questa pellicola è piuttosto inutile, indolore, asettica, totalmente 'skippabile' e cos' dozzinale da non far venire neanche voglia di arrivare all'esito finale. Mi ripeto volentieri: con tutto il rispetto per ciò che rappresenta per l'horror e il fantastico un regista come Joe Dante, se cercate delle commedie horror fatte come si deve lasciate perdere Burying the Ex ed indirizzate la vostra ricerca su quei due gioielli chiamati Zombieland e Shaun of the Dead.

 DISTRIBUZIONE 

Ora,io non so quanti di voi siano finiti qui dentro per la gif della Daddario e quanti perchè interessati a questo film.
Essendo (nonostante tutto cioò che ho già detto in fase di recensione) un film di Joe Dante segnalo ugualmente ai collezionisti del genere che il film in questione è disponibile su Amazon sia Blu Ray e DVD a questo link
L'ho trovato però solo ed esclusivamente in lingua inglese. Non sono riuscito a trovare una versione italiana da nessuna parte (io stesso l'ho visto in lingua originale). 


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