The Battery - recensione




The Battery è un film diretto ed interpretato dal promettente regista\attore Jeremy Gardner (quello con la barbanza!) che al suo primo lavoro serio da un gran bel biglietto da visita per ciascuno dei due mestieri.
Il budget è palesemente limitato ma il film  è girato in modo più che credibile con un buon uso della macchina da presa, regalando inquadrature davvero originali e ricreando ambienti ristretti e molto claustrofobici.
A differenza dell'appena recensito World War Z qui l'elemento Zombie torna ad essere quello che è: un evento estremo, su scala mondiale,  che costringe il genere umano a cambiare improvvisamente tutte le carte in gioco, li obbliga a mollare ogni maschera sociale e pregiudizio e li spinge a mostrare i suoi lati migliori e quelli peggiori (spesso di gran lunga più numerosi). Le uniche cose che contano davvero sono: la  propria sopravvivenza e i rapporti con le altre persone. 
Proprio sui rapporti si basa in realtà tutto quello che è l'elemento drammatico portante della pellicola:

la storia di due ex-giocatori di baseball che, seppur giocando nello stesso team, non si sono mai frequentati molto ne si sono mai stati tanto simpatici l'uno con l'altro (per non dire che si stavano quasi sul cazzo). Insomma la compagnia non sembra essere una delle migliori, ma quando la maggioranza dei tuoi amici e parenti è stata divorata e ti ritrovi perennemente in fuga per salvarti la vita penso non ci si possa permettere una selezione. Il rapporto tra i due è quello che salva entrambi da diventare definitivamente animali o perdere completamente il lume della ragione.

Come WWZ anche The Battery è una commistione di generi, l'unica differenza è che qui fortunatamente gli ingredienti drammatici sono stati mescolati bene e in una giusta misura (così come gli elementi comici o grotteschi erano stati misurati bene in Shaun of the Dead). 
Il film pian piano ti fa anche affezzionare ai due personaggi e quando si giunge all'epilogo la presa
emotiva è ai massimi livelli.
Alcune idee sono davvero convincenti e ben realizzate, questo utilizzare una vecchia auto (tutto fa molto anni 80, dall'auto al poster del film) come rifugio mobile ad esempio, piuttosto che una più banale casa dove barricarsi, da continuamente un'idea di viaggio e movimento lungo tutta la pellicola e a volte sembra suggerire persino un'idea di libertà. 
In certi frangenti avevo come l'impressione di assistere ad una  sorta di Into the Wild in salsa zombie, ed in effettti il paragone, almeno emotivo ed esistenziale, ci potrebbe anche stare. 


Il film non si basa sulla violenza visiva ma non per questo fà sconti comitiva, tira fuori le zanne raramente ma quando le mostra lo fà come si deve.
Dal punto di vista del 'messaggio',il film si limita volutamente a 'raccontare' una vicenda, non aspettatevi un 'friends' horror o  una soap opera dove tutti sono lindi puliti e senza peccato però! Qui di peccati e di  peccatori ce ne sono parecchi, sopratutto in una scena in particolare che è decisamente sopra le righe per la media ma al contempo spietatamente 'reale' e per certi versi 'naturale' ( non la spoilero, capirete da soli di quale parlo).
All'inizio è un pò lento ma tutto è atto a caratterizzare e farti affezzionare ai personaggi poco alla volta. Così si fa!
Consigliato caldamente agli appassionati di zombie e horror vario ed eventuale sempre alla ricerca di qualcosa di originale e ben fatto. Credo che quel 6,1 sia destinato ad andare su perchè la pellicola è ben equilibrata in tutte le sue parti: dalla trama passando per la recitazione e la fotografia fino alla colonna sonora che personalmente ho 
adorato!

DISTRIBUZIONE (L'ANGOLO DEL COLLEZIONISTA)

Purtroppo non è mai uscita una versione localizzata in italiano di questo film, ma per i poliglotti (io l'ho visto in lingua originale ed è abbastanza scorrevole con un livello di inglese medio) è disponibile su Amazon in DVD a questo link.  




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