Dark Circles - recensione del film horror

Recensione del film horror Dark Circles del 2013 di Paul Soter su PhilFree's Horror , recensioni film dell'orrore


Help! IMDB mi ha attirato verso questa pellicola con l'inganno!
Preso da un veloce quanto disattento surfing sul noto database del cinema alla ricerca di nuove pellicole da recensire mi  è capitato sott'occhio questo Dark Circles (occhiaie), recentissimo ma che sfoggiava già un bel 6,6 di media utenti.
Solo oggi mi rendo conto che il 6,6 è in realtà una media tra soli 22 voti! Il ventiduesimo è il mio: 4.
Mi sembrava strano, perché questa pellicola sin dal trailer sprizzava banalità da tutti i pori. 



Ad opera dello sconosciuto californiamo Paul Soter, il film  procede infatti claudicante tra rallentamenti, zoppicamenti e 'scivoloni di trama' misti a fievolissimi e rarissimi accenni a buone trovate sfruttate male...Sino al suo (per me) deludente finale.
Esteticamente, come inquadrature e come fotografia mi è sembrato insapore, perfettamente allineato alla sua sceneggiatura,trama e svolgimento.
Tutto si accentra sulle vicende di una famigliola (mamma,papà,e novello nascituro) che ha la brillante idea (inedita in un horror)  di trasferirsi dalla città in campagna in cerca di quiete.


Dopo aver comprato  una casa di 13.000 mq a scatola chiusa (per loro stessa ammissione "l'avevamo vista solo una domenica") al prezzo di un garage i 'malcapitati' si ritrovano (pensate un pò) un bel pacco per le
mani: di giorno un team di operai e falegnami non fa altro che trapanare,segare e martellare in un cantiere adiacente alla casa e rendendo la loro vita un autentico inferno. Di notte invece il bambino non fa altro che piangere e a complicare il già difficile ecosistema vi è ovviamente il classico 'fantasma' rompicoglioni che viene spesso cambiato per 'stanchezza eccessiva' e quindi non si capisce mai se sia reale o meno.
Avrete capito quindi che le occhiaie di cui parla il titolo sono quelle dei malcapitati genitori che in breve periodo immagazzinano una tale dose di ore di sonno perse da far impallidire un insonne cronico.


Quella del sonno come pretesto per la domanda "il fantasma è reale o è il lento declino psicofisico dei protagonisti, prossimi ad una tragedia famigliare" che lo spettatore si pone è una delle buone idee sfruttate male a cui accennavo prima. Alla fine dalla pellicola viene si data una ragione per tutti gli accadimenti, ma questa crea poco phatos, molta delusione e sopratutto viene spiegata e liquidata in quattro a quattro otto senza particolare drammaticità.



Il colpo di scena insomma si trasforma in una noia mortale, e tutto  quello che, a posteriori,  avrebbe dovuto fare la fortuna della pellicola: ovvero la  paura e\o togliere il sonno così allo spettatore quanto ai protagonisti si tramuta invece  in un ottimo modo per addormentarsi sul proprio divano o per perdere un ora e mezza del proprio tempo...Si può fare di meglio.







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